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Paralimpiadi 2012, conosciamo meglio i Nostri Atleti

 
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Regius
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MessaggioInviato: Dom Ago 12, 2012 9:53 am    Oggetto: Paralimpiadi 2012, conosciamo meglio i Nostri Atleti Rispondi citando

Da una serie di incontri con alcuni degli Atleti che rappresenteranno i nostri colori a Londra e dalla collaborazione con Silvano Cavallet, è venuta fuori l'idea di fare loro una breve intervista ( ci scusino coloro che fanno i giornalisti di professione) , con lo scopo di far conoscere meglio i Nostri Atleti, il loro percorso e le loro aspettative.
Abbiamo fatto loro alcune domande standard che pubblicheremo man mano ci perverranno le loro risposte.

Lo scopo di ciò? Far conoscere meglio i Nostri Atleti, appassionare più Arcieri possibile alle Paralimpidi e fare con noi un tifo scatenato per i Nostri Ragazzi.
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PS: Like a thief in the night.


L'ultima modifica di Regius il Dom Ago 12, 2012 9:54 am, modificato 1 volta
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Regius
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MessaggioInviato: Dom Ago 12, 2012 9:53 am    Oggetto: Elisabetta Mijno Rispondi citando

Ringraziamo Elisabetta Mijno per il suo contributo

D: Elisabetta, raccontaci qualcosa di te.

R: Elisabetta Mijno, nata a Moncalieri il 10/01/1986, residente a Trana (TO) studentessa di Medicina e chiururgia.

D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’.
R: Negli ultimi due anni ho partecipato a due gare internazionali: l’anno scorso a Bangkok e quest’anno in Inghilterra a Stokmandeville, ma la gara che mi ha dato la possibilità di partecipare alle paralimpiadi è stato il mondiale dell’anno scorso svoltosi a Torino, nella mia città.


D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).
R: Mese dopo mese abbiamo cercato la forma migliore per Londra. Nei mesi invernali siccome la nostra attività era costretta in palestra, ci siamo occupati del potenziamento fisico, della prova di materiali nuovi e della revisione della tecnica di tiro. Con la primavera sono iniziati anche i test per definire la “famiglia londinese”; noi donne non avendo una squadra numerosa, abbiamo più che altro utilizzato le gare di selezione per testare la nostra preparazione e crescita. Tutto questo è servito non solo a crescere tecnicamente ma lavorare insieme è servito a costruire una squadra, non solo quella femminile e quella maschile, ma la Squadra intesa come insieme di persone mosse dalla stessa passione per un unico obiettivo.


D: Quali sono i dettagli operativi delle prossime settimane, quelle che ti separano da Londra.
R: Ancora un raduno, che servirà più che altro per condividere gli ultimi momenti insieme. Per il resto nulla di speciale: allenamento e riposo, perché non serve ormai più a niente strafare, quello che dovevo fare l’ho fatto.

D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?
R: Nessun auto pronostico perché non mi piace farne e continuerò a non farne, sono convinta che ogni atleta che si presenta a una manifestazione così tanto attesa sia lì per fare il meglio delle sue possibilità, dopodiché onore ai più forti. Avversari? I primi noi stessi, poi sicuramente il clima e infine… Cina, Turchia, Iran… nell’individuale c’è anche una ragazza Finlandese che sa difendersi molto bene.


Grazie Betta per la disponibilità.
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L'ultima modifica di Regius il Lun Ago 13, 2012 7:17 pm, modificato 2 volte
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MessaggioInviato: Lun Ago 13, 2012 7:15 pm    Oggetto: Oscar De Pellegrin Rispondi citando

Ringraziamo Oscar De Pellegrin per il suo contributo.

DE PELLEGRIN OSCAR,

nato a Belluno il 17-05-1963, residente Belluno.

D: Raccontaci qualcosa di te.

R: Ho fatto dello sport il mio stile di vita, apprezzando i suoi valori e divertendomi sempre tantissimo.
Nei momenti liberi mi piace stare tranquillo in famiglia con mia moglie e mio figlio, ma anche impegnarmi nella promozione dello sport.
I miei hobby: musica, lettura, bricolage

D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’.

R: Il percorso che mi ha portato alla conquista della carta Paralimpica di Londra 2012 è iniziato il giorno dopo che si sono chiusi i giochi Paralimpici di Pechino 2008, ma è entrato nel vivo nel 2010 con il campionato Europeo di Vichy in Francia. Poi nel 2011 al Campionato Mondiale di Torino sono riuscito a conquistarla, sono stati 4 anni molto impegnativi carichi di molto lavoro, da quello svolto nella mia società di appartenenza a tanti stage con il gruppo Nazionale e tantissime gare per valutare lo stato forma, ma sempre con un obiettivo ben fisso in testa la conquista della carta paralimpica di Londra 2012.

D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).

R: Da novembre 2011 a oggi siamo stati impegnati in circa uno stage al mese, cercando di seguire al meglio i programmi di lavoro proposti dai nostri tecnici federali, che sono sempre andati nella direzione di far crescere l’atleta in tutti i settori, da quello tecnico, fisico, mentale e dei materiali. Credo che mai abbiamo svolto una mole di lavoro cosi importante e mi sembra davvero doveroso ringraziare il CIP e la Fitarco per il sostegno e la fiducia dimostrata.

D: Quali sono i dettagli operativi delle prossime settimane, quelle che ti separano da Londra.

R: In queste ultime due settimane continuerò ad andare in campo tutti i giorni seguito dal mio allenatore, il programma prevede meno frecce ma tirate bene e molti scontri diretti con arcieri di buon livello (che ho la fortuna di avere in casa). Ormai quel che è fatto è fatto ora è importante ottimizzare il tutto e percepire gli automatismi, trovare la giusta determinazione e la fiducia in se stessi.

D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?

R: Avversari ce ne sono molti e di alto livello: Coreani, Cinesi, Malesi, Iraniani.
Ma, come sempre, sono da temere soprattutto gli outsider, quelli che escono all’ultimo e non hanno niente da perdere. Non ho mai fatto pronostici e non inizierò adesso. Diciamo che punto a ripetere lo standard che mi accompagna da 25 anni: riuscire a replicare sul palcoscenico olimpico le prestazioni che normalmente realizzo.

Nota: per sapere qualcosa di più su Oscar http://it.wikipedia.org/wiki/Oscar_De_Pellegrin

Grazie Oscar .
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MessaggioInviato: Mer Ago 15, 2012 1:19 pm    Oggetto: Mariangela Perna Rispondi citando

Ringraziamo Mariangela Perna per il contributo


D: Ciao Mariangela. raccontaci qualcosa di te.

R: Nata ad Agropoli (SA) il 26.02.1978 residente a Novara
Lavoro presso il reparto di Riabilitazione “azienda ospedaliera universitaria Maggiore Della Carità” a Novara.
Hobby: faccio teatro a livello amatoriale, mi piace la storia e ne approfitto ogni volta che posso per perdermi in qualche libro, leggo molto non ho un genere in particolare diciamo che mi interesso un po’ di tutto, mi piace il cinema, per rilassarmi ascolto musica (se riesco new age), a volte prendo la bici e faccio un giro per la campagna che circonda la mia città.

D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’

R: La svolta è avvenuta con la trasferta a Stokemandeville, programmata dalla Federazione subito dopo i mondiali di Torino 2011. Un appuntamento, quello di Torino, che non era andato proprio benissimo. Diciamo che ero stata rimandata a settembre…

D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).

R: Da una parte, abbiamo lavorato per migliorare la tecnica e, con il supporto di Annalisa – la nostra psicologa – per aumentare le capacità di concentrazione. Ma non c’è dubbio che la frequenza degli stage ha favorito la crescita dell’affiatamento tra tutti noi. Arcieri e tecnici, insomma, ci sentiamo più ‘gruppo’.

D: Quali sono i dettagli operativi delle prossime settimane, quelle che ti separano da Londra.

R: A questo punto, svolgo allenamenti giornalieri meno pesanti; puntando sulla concentrazione e sulla qualità delle frecce piuttosto che sulla quantità. Un lavoro di cesello, insomma, per sistemare ogni dettaglio dentro il quadro generale.


D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?

Oltre a Corea e Cina, direi Turchia e Iran. Sia a livello individuale, sia di squadra, ci siamo spesso misurate e ne conosciamo il valore. In tutti i casi, il mio motto è: non sottovalutare ma neppure sopravvalutare il tuo avversario. E giocarsela alla pari.

Pronostico? Bella domanda; solitamente non mi sbilancio e non mi pare il caso di cambiare registro. Posso solo dire che mi sono preparata con cura, assentandomi dal lavoro per sei mesi. Quindi – come tutte le mie compagne – darò il massimo, sapendo che partecipare ai Giochi è già uno straordinario traguardo.


Grazie Mariangela e un grande in bocca al LUPO.
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MessaggioInviato: Mer Ago 15, 2012 2:51 pm    Oggetto: Vittorio Bartoli Rispondi citando

Ringraziamo VITTORIO BARTOLI per il suo contributo

D: Vittorio, raccontaci qualcosa di te.

R:Nato a Livorno, il 4 novembre 1953. Vivo a Firenze. Coniugato, tiro per l’U.P.P. Arcieri Poggibonsi. Ho debuttato nel tiro con l’arco (W2, arco olimpico) nel 1993.
La mia disabilità è conseguenza di un trauma da incidente. Pensionato, mi piacciono la pesca e tutti gli sport. Sono un esordiente assoluto ai Giochi.


D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’
R: Entrato a far parte della Nazionale nel 1997 (Campionato europeo di Spello, con conquista dell’ottavo posto) ho continuato a lavorare per migliorare le mie prestazioni. Lo scorso anno, al Mondiale di Torino, ho chiuso al nono posto che non mi garantiva la partecipazione olimpica. Così, ho svolto gli ‘esami di riparazione’ che sono andati decisamente bene: a Stoke Mandeville, infatti, sono riuscito a ottenere la sospirata ‘carta olimpica’, al termine di prove di buon livello.

D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).
R: La frequenza degli stage, il desiderio di noi arcieri di crescere, la disponibilità dei tecnici sono altrettanti elementi importanti sia in vista di Londra, sia – più in generale – per la crescita del movimento. Mettere a punto dei materiali, verificare la tecnica individuale, evidenziare anche piccoli errori, sono alla base di un processo di crescita.

D: Quali sono i dettagli operativi delle prossime settimane, quelle che ti separano da Londra.
R: Ancora qualche allenamento di rifinitura; poi rilassamento mentale e, infine, l’avvio della spedizione con la preparazione del materiale!

D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?
R: A parte gli avversari tradizionali – Coreani su tutti – ho potuto costatare la notevolissima crescita di altri Paesi, l’Iran, ad esempio, che anche a Torino ha recitato un ruolo non marginale. Poi, in ogni caso, in gara (e i Giochi non fanno eccezione) si va tutti per cercare di vincere.

Grazie Vittorio per averci coinvolti nella tua avventura.

Note: per sapere qualcosa di più su Vittorio, http://londra2012.comitatoparalimpico.it/scheda_atleta.php?id=121
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MessaggioInviato: Ven Ago 17, 2012 11:31 am    Oggetto: Veronica Floreno Rispondi citando

Veronica Floreno


D: Ciao Veronica, raccontaci qualcosa di te.

R: Veronica Floreno, nata a Erice (Tp) il 29 05 81, residente a Trapani.
Collaboro con il Comitato paralimpico Sicilia come collaboratrice tecnica. Ho una figlia di 8 anni e un diploma di perito tecnico commerciale. Da circa 5 anni ho intrapreso l’attività sportiva del tiro con l’arco, mi alleno costantemente a Palermo, pertanto la mia quotidianità è fatta di trasferimenti in auto da Trapani al campo di allenamento, poi il rientro a Trapani per prendere a scuola mia figlia. I pomeriggi li dedico al lavoro del CIP Sicilia. Amo la lettura, soprattutto la sera e nei momenti di relax.

D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’

R: Grazie alla costante presenza del mio allenatore, Guglielmo Fuchsova, che è anche tecnico della Nazionale, e del sostegno della mia Società, l’Asd Pole Pole di Trapani, sono potuta arrivare nelle migliori condizioni di forma all’appuntamento decisivo di Stoke Mandeville. Qui, conquistando il terzo posto, sono riuscita ad attenere la qualificazione per Londra 2012.


D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).

R: Il programma di avvicinamento a Londra prevedeva tutta una serie di stage assieme ai tecnici (Pedrazzi, Fuchsova, De Min) ma anche del resto dello staff: la psicologa, Annalisa Avancini e la fisioterapista, Chiara Barbi. Questa frequentazione ci ha permesso di lavorare al meglio tecnicamente e creare i presupposti per forti legami di amicizia e di gruppo, basati sulla stima e fiducia reciproca. Un percorso iniziato da lontano, grazie alla fiducia e all’impegno del presidente della Fitarco, Mario Scarzella, e di quello del CIP, Luca Pancalli, che negli ultimi anni ci sono stati sempre vicini.

D: Quali sono i dettagli operativi delle prossime settimane, quelle che ti separano da Londra.

Sto intensificando gli allenamenti che, ora, prevedono sedute sia il mattino sia il pomeriggio. Il tutto per verificare ogni dettaglio e testare l’attrezzatura che userò a Londra. Un piano che terminerà solo con la partenza.

D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?

R: Non ho nessun pronostico in quanto sono alla mia prima esperienza. Sicuramente cercherò di dare il meglio di me stessa sia individualmente che come squadra insieme alle mie compagne Mijno e Perna. Tutti noi vogliamo, infatti, onorare il nostro impegno paralimpico e dare quelle soddisfazioni che l’intero Staff Azzurro merita per il grande lavoro profuso in tutti questi anni.

Note: per sapere qualcosa di più su Veronica
http://londra2012.comitatoparalimpico.it/scheda_atleta.php?id=48
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L'ultima modifica di Regius il Lun Ago 27, 2012 12:22 pm, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Lun Ago 27, 2012 12:21 pm    Oggetto: Mario Esposito Rispondi citando

Paralimpiadi 2012, conosciamo meglio i Nostri Atleti

Intervistiamo oggi Mario Esposito, che ringraziamo per il contributo

D: Ciao Mario , raccontaci qualcosa di te.

R: Mario Esposito, nato a Seriate il 23 ottobre 1961 residente a Bergamo.
Sono entrato in nazionale nel 1990 e ho partecipato a quattro Paralimpiadi (Barcellona, Atlanta, Sydney e Pechino). Londra, dunque, sarà il quinto appuntamento con i Giochi. A Pechino mi sono piazzato quarto assoluto individuale e ho vinto il bronzo nella prova a squadre assieme a Oscar De Pellegrin e Marco Vitale. Lavoro come impiegato presso un’azienda privata (FASSI gru). I miei hobby - arco permettendo - sono astronomia e informatica. Gareggio nella categoria Standing, cioè tra coloro che tirano in piedi.

D: Qual è stato – nell’ultimo biennio – il percorso agonistico che ti ha portato a guadagnare ‘la carta olimpica’

R: La marcia di avvicinamento a Londra è iniziata, naturalmente, da lontano. Nel 2011 ho ottenuto un quarto posto assoluto a Bangkok (Paraarchery World Ranking Tournament), ho gareggiato nel Mondiale di Torino, poi – grazie al secondo posto ottenuto nella prova a squadre di Stoke Mandeville – ho staccato il biglietto per l’Olimpiade. Quest’anno, nell’ambito dei test, ho ottenuto – sempre a Stoke Mandeville – il terzo posto a squadre.

D: Qual'e stato l'andamento degli stage 2012 (non solo tecnica ma anche ‘ambiente’ e senso di appartenenza).

R: Il lavoro a Varallo è stato certamente duro ma proficuo. Credo di poter dire che c’è stata una crescita generale; sia dal punto di vista tecnico, sia per quel che riguarda lo spirito di gruppo.

D: Quali ritieni essere gli avversari più tenaci? Ed infine un autopronostico: dove pensi di arrivare?

R: In queste Paralimpiadi i forti sono molti, almeno nella mia categoria. Russi, coreani e turchi saranno certamente degli ossi duri. Non bisogna dimenticare gli inglesi che giocano in casa. Con tutto ciò, ho lavorato duramente: conto di andare a podio e punto all’oro.

Grazie Mario ed in bocca al lupo, tiferemo forte per Voi.


Note: per sapere qualcosa di più su Mario
http://londra2012.comitatoparalimpico.i ... .php?id=45
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Lando Carlassian


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MessaggioInviato: Lun Ago 27, 2012 4:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

FORZA MARIETTO!!!
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