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Come tirano i Koreani?
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Autore Messaggio
danilo5t
Padawan


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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 12:03 am    Oggetto: Come tirano i Koreani? Rispondi citando

Sappiamo come tirano gli Australiani (K.S.Lee)
Sappiamo come tirano gli Arcieri Eretici
Sappiamo come tirano gli Americani (K.S.Lee, ma ancora c'è un p'ò di confusione e sta uscendo un nuovo libro)
Sappiamo come vorrebbero tirare gli Italiani (K.S.Lee)
Sappiamo come tirano o tiravano gli Inglesi (P.Suk)
Non sappiamo come tirano i Koreani (nessun libro?)

I Coreani sono i migliori, non sarebbe utile capire come tirano e magari copiare le cose migliori?

Che ne pensate?
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ricfranz
Darth Wader


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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 8:33 am    Oggetto: Rispondi citando

I coreani hanno un'altra mentalità, ed altro modo di vivere e pensare.
Il successo dei coreani, secondo me, in gran parte è dovuto al fatto di mangiare pane e arco dai 9 ai 18 anni, ed ai grandi numeri.
Se in Italia 3000 ragazzi si allenassero quanto si allenano i coreani, estate ed inverno, e si smettesse di dire che "I FITA sono trooooppo faticosi..." forse i risultati sarebbero diversi.......
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danilo5t
Padawan


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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 2:11 pm    Oggetto: Rispondi citando

Su Texas Archery ho trovato questo pezzo scritto da un arciere coreano di 21 anni inquadrato nella squadra di tiro con l'arco di una delle scuole coreane, nel pezzo si fa riferimento alle olimpiadi di Pechino come ad un evento futuro perciò il pezzo può essere datato tra il 2005 ed il 2008, spero che apprezzerete la mia traduzione:

Alle scuole medie superiori tiriamo 1000 frecce al giorno. Al mattino dalle 6 alle 8 e poi via a scuola fino alle 13,
terminate le lezioni tiravo fino alle 22. I coreani tirano parecchio senza bersaglio.

Quando tiriamo c'è sempre qualche istruttore con noi. 1 allenatore senior, 1 allenatore compound, 1 allenatore ricurvo
ed un controllore della disciplina. Si quando tiriamo gli allenatori sono sempre attorno a noi a controllarci.
Il "disciplinatore ci spaventa e così ci impegnamo molto nel tiro. Se non tiriamo bene ci punisce, ci sgrida ed ogni
tanto ci obbliga a saltellare a piedi pari dalla linea di tiro fino ai bersagli. Egli ha molti modi per punirci!

Tiriamo 2 FITA (144 frecce x 2) ogni giorno, al mattino ed al pomeriggio. La sera iniziamo leggeri e tiriamo senza visuale,
12 frecce per volee.

Il mio arco è da 46 libbre. Lo tiro 7 giorni a settimana. Molti studenti lasciano la squadra perchè non ce la fanno.
Io ho quasi rinunciato ma i miei genintori me lo hanno impedito. Ora mi sono abituato. 1000 frecce al giorno sono facili.

Il mio arco è regolato dal mio allenatore. Gli archi ci vengono dati gratis, non paghiamo. Gli archi sono sempre coreani.

Per divertimento, quando tiro provo a battere i record mondiali. Ho tirato 350 a 70mt. durante l'allenament e non è un
record ufficiale. Ho anche tirato 1387 FITA in allenamento. E' molto divertente vedere questi score.
Spero di tirare questi score anche in gara.

Non ho molto tempo al di fuori dell'arcieria, ma ho un p'ò di tempo per giocare a baseball, calcio e per MANGIARE!!
Amo mangiare!! Non ho ancora provato il cibo occidentale ma i miei amici mi dicono che è molto buono!! Come il cibo occidentale?
Amo il kiudo tradizionale japponese, è divertente!! Il mio obiettivo è di diventare il campione olimpico in China 2008.
In Korea, se dopo 5 anni non vinci niente ti mettono fuori dalla squadra.


se attendibile si comincia a capire qualcosa del sistema coreano;
sullo stesso sito si trova un resoconto di un viaggio fatto in Corea nella primavera del 2002 da Chris Shull, un arciere americano di interesse olimpico, ha visionato i loro metodi e consultato i loro allenatori, molto interessante;
se vi interessa posso postare qui la traduzione.

Saluti,
Danilo.
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CarbonPlus
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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 4:14 pm    Oggetto: Rispondi citando

Dal racconto si evincono almeno 3 elementi :
1)numero di frecce
2)presenza di istruttori
3)disciplina

In Italia penso che tutti questi 3 elementi insieme non ci siano, o mi sbaglio?
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Delta
Jabba the Hutt


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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 4:54 pm    Oggetto: Rispondi citando

mia moglie, Tatyana, per l'unico anno che ha praticato il tiro con l'arco in Uzbekistan ai termpi dell' URSS... (aveva 13 anni) aveva lo stesso
"trattamento" in tutto e per tutto....solo molte frecce in meno..
ma disciplina allenatori e archi come in Korea.

suo padre poi le impose di smettere e concentrarsi sullo studio.

quando ha ripreso qui in Italia 2 anni fa...con il corso base...al Novegro
beh...rimaneva a bocca aperta .. Smile
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Accusare gli altri delle proprie disgrazie è conseguenza della nostra ignoranza. Accusare se stessi significa cominciare a capire. Non accusare né sé, né gli altri, questa è vera saggezza.
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Delta
Jabba the Hutt


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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 4:56 pm    Oggetto: Rispondi citando

X DANILO -

a me interessa se ti va di farlo.

Dario
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ratavulura
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MessaggioInviato: Mer Lug 15, 2009 10:30 pm    Oggetto: Rispondi citando

Anche a me.
Se vuoi.
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Regius
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MessaggioInviato: Gio Lug 16, 2009 11:15 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Danilo per il tuo tempo e grazie per la condivisione.
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vittarco
Yoda


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MessaggioInviato: Gio Lug 16, 2009 5:05 pm    Oggetto: Re: Come tirano i Koreani? Rispondi citando

danilo5t ha scritto:
Sappiamo come tirano gli Australiani (K.S.Lee)
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Non sappiamo come tirano i Koreani (nessun libro?)

I Coreani sono i migliori, non sarebbe utile capire come tirano e magari copiare le cose migliori?

Che ne pensate?


Credo ci sia poco da copiare, come tecnica. I Koreanini ad Ogden tirano tutti in modo piu' o meno classico, con solo uno o due tra maschi e femmine, su 12, con il baricentro un po' spostato in avanti .
Ma l'evidente livello di allenamento e' ad anni luce da quello raggiungibile dalle nostre parti.
Ad esempio, ho visto una delle Allieve rimanere in trazione immobile senza freccia in riscaldamnto. Dopo un po' che stava cosi' senza muoversi, per scherzo ho fatto scattare il cronometro, facendolo vedere.
Per altri 25 secondi, è rimasta immobile in trazione, poi e' scesa. Il tempo totale sarà stato in realtà quasi un minuto, e la punta dell'asta centrale non si era mai mossa neppure di un millimetro.
Provate un po' voi a cronometrare i nostri migliori giovani (e non solo). I 20 secondi sono una utopia.
Arrivano a 15 anni con oltre un milione di frecce sulle spalle (quelli che ce l'hanno fatta) quasi tutte tirate bene, ed i nostri migliori forse con 80000 .... tirate molte a caso.
Non li prenderemo mai cercando solo di imitarli al 100%.

Per gli altri, praticamente nessuno a parte gli USA usa per intero la tecnica di K. S. Lee, in primis gli Australiani.
L'opinione generale e' simile alla mia: e' efficace, ma pericolosa, e quindi il rischio non vale la candela, visto che alla fine si ottengono gli stssi risultati con diverse altre varianti della tecnica classica.
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Spl33n
Padawan


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MessaggioInviato: Gio Lug 16, 2009 11:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

la mia impressione (impressione di uno che tira da 4 anni) è che in italia, a rappresentare la Nazione siano dei fuoriclasse
e per fuoriclasse intendo persone molto dotate, che con la loro personale tecnica riescon a far più punti degli altri italiani.
non c'e' quindi una Scuola che forma una rosa di talenti e tra questi ne seleziona l'organico da far gareggiare...
esempio: quest'anno c'e' Tizio che tira bene? perfetto, ha i punti per entrare in nazionale: facciamolo gareggiare. Poi puo' andar bene o andar male.
Non c'e' il vivaio di gente che ti garantisce uno standard qualitativo costante, ma "solo" alcuni fuoriclasse...
spero di essere riuscito a spiegarmi bene, e ribadisco che si tratta del mio punto di vista. Io sono molto lontano dagli ambienti della nazionale, per cui magari molte logiche mi sfuggono
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danilo5t
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MessaggioInviato: Ven Lug 17, 2009 2:40 pm    Oggetto: La prima parte del resoconto: La tecnica Rispondi citando

Ecco la prima parte del resoconto, tratta principalmente della parte tecnica; come anticipato da Vittorio non vi troverete nulla di rivoluzionario, anche perchè l'interlocutore
americano non sembra un vero campione, ha dei difetti nella tecnica che anche noi comuni mortali abbiamo.
Le cose più interessanti sono nella seconda e terza parte, dove si hanno degli accenni su come funziona il sistema formativo coreano e sulla selezione degli atleti,
olimpici e non, in quel'organizzazione sta la vera differenza tra il sistema koreano ed il resto del mondo.


"In Korea" di Chris Shull

Primavera 2002 in Seoul, Corea del Sud
Farò del mio meglio per riferire gli eventi del mio viaggio in Seoul con Guy Krueger dal 7 al 17.03.2002.
Dividerò le mie esperienze per categoria e non per data. Nella prima parte annoterò tutti i cambiamenti di tecnica di tiro che proverò durante il viaggio,
citando l'allenatore (da qui in poi 'coach') che mi ha proposto la revisione tecnica. Nella seconda parte riferirò le tecniche di allenamento mentale apprese
durante il viaggio; tutto ciò che riguarda il mentale viene da un seminario con Mr Park Kyung Rae. Nella terza parte riferirò sulle metodologie di allenamento
che ho visto personalmente in Corea.


PARTE 1 - Modifiche alla tecnica di tiro

1) Ho iniziato incontrando Mr. Lim In-Teak alla Kyugki National Physical Education High School. (Mr. Lim ha allenato Yun Mi-Jin, Kim Soo-Nyung e Kim Chung Tae)
Mr. Lim ha notato che la mia schiena aveva una curvatura a S e dipendeva dal mio baricentro spostato verso i talloni durante il tiro. Mi ha fatto spostare il baricentro
verso la parte anteriore dei piedi, vicino alla base delle dita, questo dovrebbe facilitare il lavoro dei muscoli della schiena e migliorare la mia stabilita durante il tiro.

2) Mr. Lim mi ha suggerito di spostare il punto di pressione sulla grip verso l'alto più verso il centro del riser. I suoi studenti usano delle grip molto alte per ottenere
ciò. Non ho cambiato il mio punto di pressione ma ho preso nota del suggerimento. L'idea è di fare una unica linea che partendo dal bersaglio attraversa il punto di
contatto sul riser, attraversa la freccia ed esce dal gomito della corda, tutto su uno stesso piano. Esegui la trazione con il gomito su questo piano ed estendi il braccio
dell'arco lungo questo piano durante il rilascio. La trazione non dovrebbe uscire da questo piano.

3) Mr. Lim mi ha prescritto di ammorbidire la mano dell'arco. In altre parole di lascirla andare con il riser. Ho guardato le tiratrici Coreane ed ho capito cosa volesse
dire. La loro mano dell'arco al rilascio è veramente molle.

4) Mr. Lim ha notato che ho un leggero cedimento del braccio verso sinistra e mi ha prontamente rimproverato su questo. Questo difetto si collega al punto 2, tutto
deve scorrere lungo lo stesso piano dal bersaglio alla mano dell'arco al gomito dela corda.

5) Sia Mr. Lim che la Signorina (Ms.) Oh alla Kyung Hee University hanno notato che ho qualche problema con il mio braccio dell'arco che barcolla in avanti durante il rilascio.
Mr. Lim ha provato a risolvere il problema facendomi allineare il torace perfettamete in linea con il piano perpendicolare al bersaglio durante la trazione. Facendo così
blocco la mia scapola sinistra giù ed anche la spalla sinistra. Questo blocca in basso la radice del braccio dell'arco e Mr. Lim dice che risolve anche alcuni problemi
di raggruppamento verticale delle frecce. Al mio ritorno a casa questo sarà il punto su cui lavorerò di più perche penso che è il mio più grosso problema. Devo realmente
ruotare forte il torace e spingere il braccio dell'arco in avanti mentre eseguo la trazione. Le mie scapole quasi si toccano se eseguo correttamente questo movimento.
Meglio ancora il mio braccio dell'arco diventa super stabile. L'abilità di Mr. Lim nel vedere i piccoli ma critici problemi come questo fanno di lui un grande coach.
Negli ultimi mesi ho provato ad imitare la tecnica coreana, ma ora capisco che ho solamente imitato gli aspetti cosmetici della tecnica. Qui ho capito che si deve prestare
attenzione all'allineamneto scheletrico, e questo può essere molto difficile da soli o con in video. Lavorare con un buon allenatore è la soluzione migliore per risolvere questi
difetti. Ora sarò consapevole di queste sviste.

6) Mr. Park, più tardi, ha puntato sullo stesso problema, la scapola è la radice del corpo, la scapola è collegata alle baccia, al torso, alla vita, al collo, a tutto. Se non hai un
perfetto posizionamento delle scapole non hai nulla. Se allinei perfettamente le scapole tutto il resto le seguirà correttamente.

7) Ms. Oh ha notato che il mio torace era troppo espanso durante il tiro, con pericolo di interferenza con la corda. Ciò accadeva perchè inspiro e riempio completamente i
polmoni durante la trazione e non espiravo. Ms Oh mi ha prescritto di inspirare e poi di espirare fino ad espellere 2/3 dell'aria prima di fare la trazione. Si evitano le
interferenze con la corda e tende i muscoli addominali, aumentando la mia stabilità. Il problema è che mi manca il fiato e non arrivo alla fine dell'azione. Richiederà ancora del lavoro.

Ms Oh ha suggerito anche che non ci dovrebbe essere gioco tra la cocca e i punti di incocco. Ha sostituito i miei punti di incocco con due serving di filato lunghi quasi un centimetro
posizionati come dei punti di incocco standard.

Cool Mr. Lim mi ha suggerito di tendere il bicipite della corda per tenere il mio rilascio aderente al collo. Non significa tirare con il braccio, è semplicemente una maniera per assicurarsi un
rilascio costante ed in linea.

9) Stavo avendo il problema degli spostamenti laterali delle volee alle varie distanze, Mr. Lim ha dato un'occhiata alla barra verticale del mirino ma mi ha detto che andava
bene, poi vedendomi tirare ha corretto l'assetto verticale dell'arco, ed era effettivamente quello il problema.

10) MR. Lim ha evidenziato che mi inclino all'indietro in trazione, mi ha suggerito di pensare a inclinare i miei fianchi verso destra invece che inclinare il torso verso sinistra.

11) Ms Oh ha insistito sulla necessità di allineare perfettamente la corda ad ogni tiro, più si mifliora è più questo aspetto è importante, il punto ideale per allineare la corda
è il lato interno del riser, in modo da non offuscare la visuale.


Questo è tutto per ora. ho tagliato dal resoconto i fatti non rilevanti e personali dell'autore, se si vuole approfondire qualcosa segnalatemelo e posterò la parte del testo originale.

Danilo.
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MessaggioInviato: Ven Lug 17, 2009 3:00 pm    Oggetto: Rispondi citando

Ottimo Very Happy
Chiedo troppo se pubblichi pure le tecniche di allenamento mentale?
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MessaggioInviato: Ven Lug 17, 2009 4:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

CarbonPlus ha scritto:
Ottimo Very Happy
Chiedo troppo se pubblichi pure le tecniche di allenamento mentale?

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MessaggioInviato: Dom Lug 19, 2009 6:47 am    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Danilo.
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Accusare gli altri delle proprie disgrazie è conseguenza della nostra ignoranza. Accusare se stessi significa cominciare a capire. Non accusare né sé, né gli altri, questa è vera saggezza.
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MessaggioInviato: Lun Lug 20, 2009 12:00 pm    Oggetto: 2° parte Rispondi citando

Ecco il secondo pezzo di Chris Shull, è una relazione su un incontro con Mr. Park di WIN&WIN in cui si parla dell’aspetto mentale del tiro ma anche di come l’arcieria è organizzata in Corea.

Chris Shull in Korea Parte 2 di 3

Lezioni sul mentale con Mr. Park

La nostra serata con Mr. Park della Win&Win Archery è stata una lezione su come pensare durate il tiro.
Abbiamo cominciato con una sessione di tiri a 30 Mt. nei pressi della fabbrica Win&Win, dopo averci osservato tirare Mr. Park
ci ha domandato che cosa pensavamo durante il tiro, abbiamo risposto che eravamo concentrati su alcuni step del tiro come la spalla, la mano dell'arco, etc.
Mr. Park ha affermato che non c'è nulla di sbagliato nel concentrarsi su fasi del tiro da migliorare, ma per quando arriva il momento della gara Mr. Park ci ha dato
la giusta prospettiva mentale.
La filosofia di Mr. Park è basata su tre pilastri: Tiro con azione singola, Usa lo scheletro, e Concentrazione ( ndt. traduzione letterale).

Li spiegherò una alla volta separamente, sebbene siano tutte collegate.

Con la locuzione Tiro con azione singola Mr. Park intende che si deve avere un solo pensiero durante tutta l'azione di tiro. Per Mr. Park concentrarsi sul gomito della corda è la cosa migliore. Pensa solo al gomito per tutta la durata del tiro. Se penso al gomito e contemporaneamente alla mano dell'arco violo questo principio.

Usa lo scheletro invece che i muscoli. Mr. Park ha spiegato che è molto difficile per la mente pensare a contrarre i muscoli connessi allo scheletro. Al contrario Mr. Park pensa che sia meglio concentrarsi sulle singole sezioni scheletriche da muovere, nel caso specifico sono le scapole e il gomito da ruotare.
Mr. Park pensa che il concetto americano di "tensione dorsale" (back tension nel testo) sia sbagliato, rinforza il concetto di uso dei muscoli. In Corea viene insegnato a tutti a concentrarsi sui movimenti scheletrici invece che muscolari con il 60-70% della squadra nazionale che si focalizza sul gomito ed il resto si focalizza sulla scapola.
Mr. Park ha affermato come la scapola sia la radice del braccio. In realtà i muscoli collegati alla scapola raggiungono tutto il corpo. Se focalizzi la scapola il resto del corpo la segue.
Comunque Mr. Park, visto che abbiamo una buona rotazione della scapola, ci ha consigliato di focalizzare il gomito.

Concentrazione, Mr. Park definisce la concentrazione come composta da due cose: 1) Provare al sensazione del Tiro con azione singola e contemporaneamente la focalizzazione sull’uso degli allineamenti scheletrici. Arrivi a questa sensazione dopo moltissimi tiri
2) Il bersaglio, ci dice di concentrarci sul bersaglio (in diretta opposizione alla filosofia del non mirare)
Il punto 1 senza il punto 2 non funzionerà, e viceversa
La concentrazione richiede l’esecuzione del tiro con sensazioni perfette (significa anche con perfetta tecnica) mentre la tua mente è focalizzata sul bersaglio, comunque non devi focalizzare sul tenere le frecce sul 10 ma sull’ottenere ottimi raggruppamenti di frecce.
L’idea è di tenere le tue frecce le une vicine alle altre; il punteggio è irrilevante.
Questo è vero anche contromirando
Mr. Park dice che Kim Soo Niung non muoveva mai il mirino dopo le frecce di prova perché lo spostamento la separava dalla sensazione del raggruppamento delle frecce sul bersaglio. Se Kim piazzava la prima freccia di gara alla sinistra del 10 lei contromirava alla destra del 10 fino alla fine della distanza. Pensandoci, quante volte hai iniziato a muovere il mirino in gara e finisci per non sapere dove andranno ad impattare le frecce, è perché hai perso il collegamento con la tua concentrazione.
Focalizzati sui raggruppamenti di frecce sul bersaglio e manterrai sempre le due componenti della concentrazione attive.

Mr. Park dice che ci vuole una enorme quantità di allenamento, forse anche 800 frecce al giorno più un intenso sviluppo tecnico dell’arciere per progredire da 1300
a 1350 punti. E crede che il segreto per passare da 1305 1400 è nello sviluppo della perfetta combinazione delle sensazioni di tiro e di raggruppamento.
Gli arcieri coreani al top tirano solo 200 frecce al giorno perché hanno già sviluppato la tecnica. Per progredire devono solo perfezionare i dettagli di quanto sopra esposto.

Il regime di allenamento coreano
Ho domandato a Mr. Park qual è la maniera migliore per distribuire nel tempo il mio allenamento. Mi ha risposto che il miglior metodo che ha trovato è quello di fare dei cicli di allenamento. Se si tirano un massimo di 500 frecce al giorno si dovrebbe riposare la domenica, tirare 3000 frecce il lunedì, 500 il martedì, 300 il mercoledì, 150 il giovedì, 500 il venerdì, 300 il sabato.

Nota di Cris Shull
Cris Shull nota però nell’articolo che nessuna delle squadre di arcieri coreani con cui si sono allenati fino ad ora sembra seguire quel metodo, si allenano tutti i giorni. Almeno 350 frecce al giorno per i ragazzi delle scuole medie superiori, meno frecce per i tiratori delle squadre universitarie, ma comunque tirano dalle 14:00 alle 18:00 e dalle 19:30 alle 22:00. Inoltre i coreani fanno un miglior uso del loro tempo, gli studente delle medie superiori fanno jogging andando a prendere le frecce, mentre gli studenti universitari tirano volee di 8 o 10 frecce. La mia impressione è che gli americani battono la fiacca in allemamento, l’allenatore degli universitari dice che tirano almeno 400 frecce al giorno in circa 6 ore e mezzo.
Fine nota

Il sistema di sviluppo coreano
Secondo Mr. Park i ragazzini iniziano a tirare alle scuole elementari alla età di 9 o 10 anni. Apprendono il perfetto allineamento scheletrico, il coretto movimento della scapola, perfetto ancoraggio, rilascio e follow-through prima di toccare un arco.
Prima i ragazzini simulano i movimenti giusti a mani nude. Quando tutto e perfetto passano a simulare il movimento con l’elastico, raggiunta la perfezione con l’elastico si passa all’arco ma senza freccia. Successivamente eseguono l’azione con la freccia ma senza rilasciarla. L’intero processo di apprendimento dura da tre a sei mesi senza aver ancora tirato una sola freccia. Quando finalmente gli viene permesso di tirare, la prima volta che segnano i punti a 30 Mt. Quasi tutti superano i 300 punti (36 frecce). E qui stiamo parlando di ragazzini di 10 anni.
I ragazzini continuano a tirare alle medie, dove le scuole hanno dei campi da tiro. Non sono sicuro cosa accade a questo livello ma sono sicuro che i migliori si qualificano per iscriversi ad una delle tante scuole medie superiori di educazione fisica, come la Kyungee High School, dove io e Guy siamo stati per circa una settimana. Alle superiori i ragazzi tirano il maggior numero di frecce rispetto agli altri gruppi di età, arrivano a tirare fino a 800 frecce al giorno. Tirano un FITA al mattino, uno al pomeriggio e poi tirano per 2 ore e mezzo dopo cena sotto le luci.
Alle scuole superiori i ragazzi fanno da un minimo di 1250 fino a 1341 (il capitano),
le ragazze fanno da oltre 1250 fino a 1365 (la capitana). Mr Park dice che alle superiori si tira di più per due ragioni:
Primo salire da 1300 a 1350 significa perfezionare la tecnica e ciò richiede una tonnellata di ripetizioni.
Secondo tutti aspirano a passare al livello successivo, cioè entrare nelle squadre universitarie od in quelle professionistichesponsorizzate dalle grandi corporations. Per qualificarsi devono fare almeno 1330 punti per le squadre professionistiche, qualcosa meno per le squadre universitarie.(La questione con le squadre universitarie è che sono tutte basate sulle università di educazione fisica, dove è difficile entrare, le altre università non hanno campi di tiro). Se non si qualificano per le squadre universitarie o quelle profssionistiche dovranno smettere di tirare perché non ci sono campi di tiro pubblici in Corea.
Gli studenti delle scuole superiori fanno pesi in palestra ma solo tiro durante la stagione delle competizioni. Immediatamente prima delle competizioni tirano meno, solo 400 frecce al giorno. Nel periodo delle competizioni non hanno classi da seguire, solo tiro. Negli altri periodi possono avere alcune classi in mattinata.

(nota di Cris Shull: ho parlato con un paio di insegnanti e mi sembra di capire che le lezioni ammontano a una o due ore al massimo, mi sembra che i ragazzi tirino dalle 9:00 alle 12:30, dalle 13:00 alle 18:00, dalle 19:30 alle 22:00 per quasi tutto l’anno, le loro dita sembravano di cuoio).

Coach Lim ed il suo assistente erano al campo da tiro tutto il giorno, tutti i giorni con i loro tiratori. Mr. Lim è stato membro di una delle squadre di Campionato del Mondo negli anni ’80 ed è un bravo arciere egli stesso, così come tutti gli allenatori di vertice in Corea. Allenare è ora la sua professione. Il punto è che i tiratori rispettano e stimano i loro allenatori, ed è facile capire perché.

Yun Mi Jin ha frequentato questa scuola ed ha vinto le due medaglio d’oro alle Olimpiadi mentre frequentava l’ultimo anno qui, e così sembra che questo metodo pazzesco abbia dato i suoi frutti. Ci sono immagini di Yun Mi Jin dappertutto nella scuola, la scuola sembra un suo santuario.

Tutti gli arcieri tirano all’aperto tutto l’anno, anche con la neve, tirando da piccoli edifici riscaldati e con le finestre aperte. Una delle scuole elementari che abbiamo visitato aveva semplicemente allestito un capanno con delle impalcature e del telo di nylon con delle finestre tagliate da cui tirare.

Ci sono circa 12 squadre universitarie in Corea, nelle due che abbiamo visto gli arceri corrono per circa 40 minuti e poi vanno a lezione in classe per il resto della mattinata. Arrivano al campo da tiro alle 14:00 e tirano fino alle 18:00. Dopo cena tirano dalle 19:30 alle 22:00 con il campo illuminato.
La squadra alla Kyung Hee è nuova, ha solo tre arciere: Yun Mi Jin, Lee Kyung Jung e Cho Eun Na, Ms. Lee detiene il record mondiale a 30 Mt. Con 360 punti.
Ho trascorso una serata con loro e sono riuscito a perdere uno scontro a 18 frecce con Yun 168 a 169. Ho guardato ad alcuni dei suoi punteggi FITA ed i migliori erano 1390. Presto le arciere coreano potrebbero fare 1400 punti.

Le squadre universitarie tirano meno ma comunque lavorano duramente. Devono mantenere un alto livello per poter entrare nelle squadre professionistiche dopo la laurea. Alcuni di loro potrebbero diventare allenatori.
Gli arcieri delle squadre professionistiche tirano meno che tutti gli altri, Mr. Park dice che l’allenamento è meno importante che migliorare la concentrazione al livello di 1350+ di conseguenza alcuni di questi arcieri tirano solo 200 frecce giornaliere, comunque ce ne sono altri che tirano moltissimo per mantenersi il posto, se i punteggi calano li spostano a lavori di scrivania. La maggior parte dei tiratori che vediamo alle Olimpiadi sono atleti delle squadre professionistiche. (Yun Mi Jin è un’eccezione, è venuta fuori direttamente dalle scuole superiori allenata da Mr.Lim).
La Corea ha un percorso da seguire per i suoi arcieri che ha portato allo sviluppo di circa 100 uomini che superano i 1300 punti e chissà quante donne che possono fare altrettanto. Ora possiamo capire come ci sono riusciti.

Ho domandato a Mr. Park notizie riguardo alcuno arcieri top che sono stati radiati dalle squadre nazionali per aver abbandonato un campo di allenamento prima dei campionati mondiali.
Mr Park ha risposto che le notizie riguardo gli arcieri coreani che mordono i serpenti o puliscono fogne sono false, ma gli arcieri radiati dovevano trasportare una barca di legno su per una montagna, un mese prima delle olimpiadi di Pekino, Questi arcieri pensavano che fosse un esercizio pericoloso e hanno rinunciato. Si sono presi cinque anni di sospensione.
Mr. Park dice che questi addestramenti militareschi servono a sviluppare al resistenza mentale necessaria a sopportare gare difficili, ma che lui personalmente crede che la resistenza mentale richiesta dalle gare è un’altra cosa rispetto a quella sviluppata da questi addestramenti.

Nota di Chis Shull:
Credo che c’è un doppio tallone di Achille nel programma coreano, un difetto che ha permesso numerose medaglie d’oro americane.
Primo, la sicurezza finanziaria dipende dall’arcieria (Ms. Yun ha guadagnato 185.000 $ con le sue due medaglie d’oro) e c’è una tonnellata di pressione psicologica sugli arcieri a far bene, di conseguenza hanno tutto da perdere ai giochi olimpici. Gli americani al contrario non vinceranno ne fama ne molti soldi alle olimpiadi e così non hanno niente da perdere. Noi americani abbiamo uno stato migliore ai giochi, siamo rilassati, mentre loro sono tesi.
Secondo, credo che la resistenza mentale ricercata dai coreani con le loro barche su per i monti viene sviluppata realmente dagli americani dal fatto che per potersi allenare decentemente devono conciliare arceria con scuola e/o lavoro. Abbiamo sviluppato la resistenza mentale dopo anni di stress da questi fattori. I coreani tirano tonnellate di frecce ma devono fare solo quello. (non che tirare tutto il giorno tutti i giorni sia facile).
Forse non hanno dovuto confrontarsi abbastanza con le sfide extra-archeria per sviluppare la resistenza di cui hanno bisogno.
Questi problemi non si applicano alle donne coreane, sono abituate alla vittoria, sanno che non hanno avversarie e questo scarica parecchia pressione.
Ci sono tuttavia arcieri che possono battere i coreani e quelle sconfitte olimpiche nel maschile sono ricordate ogni volta che gareggiano alle Olimpiadi.
Fine nota.


Questo pezzo mi sembra più interessante del primo, a parte l’aspetto psicologico del tiro, che ho visto sviluppato meglio in altre occasioni, l’articolo getta luce su come è organizzato il percorso formativo degli arcieri in Corea, ho provato delle strane sensazioni mentre leggevo dei regimi di allenamento dei ragazzi e più in generale mi chiedevo che vita fanno in quelle scuole, ma ne vale la pena?
Diverso il discorso degli adulti, dovrebbero essere in grado di fare le loro scelte e di sopportare lo stress generato da tali scelte.

A questo punto mi domando come si possa contrastare la portaerei coreana, certamente non sul piano della potenza di fuoco, ci vuole invece una buona dose di creatività e forse di fortuna, che altro?

A Voi i commenti,
Danilo.
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