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Sul bilanciamento e il tiller
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Eddibart
Leia


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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2010 1:56 pm    Oggetto: Sul bilanciamento e il tiller Rispondi citando

Faccio seguito a due topic precedenti "Baricentro Eclipse" di GiBi e "Doinker sui laterali" di Riccardo.
Se Vittorio è d'accordo io sostituirei la parola "Bilanciamenti" al posto di bilanciamento dell'arco.
In realtà i bilanciamenti sono due, uno statico e uno dinamico.
1 - Bilanciamento statico. Semplice risultante di tutti i pesi dell'arco applicata al baricentro come comunemente noto tale per cui la bosizione del baricentro "statico" è quella per cui con la sola forza di trazione in ancoraggio si regge tutto ilpeso dell'arco più il peso del braccio del para braccio e dell'a manica del vestito (compreso orologio se portato al polso dell'arco).
Tutto sistema arco + braccio dell'arco ruota intorno all'articolazione della spalla dell'arco, la forza di trazione sostiene meglio l'arco quanto maggiore e la distanza verticale punto di ancoraggio e articolazione della spalla.
Se le libbre sono troppe o il peso è poco o troppo indietro si tende a ridurre il momento di tiro alzando la spalla.
Quindi quanto deve essere AVANTI il baricentro dipende dalla conformazione fisica, dal libraggio e dalla distribuzione della forza sulle dita della corda.
Per il bilanciamento statico non conta se i pesi sono prima o dopo gli smorztori o quanto e rigida la struttura delle aste degli stabilizzatori.
Conseguenza di un corretto bilanciamento statico è la comodità in ancoraggio e la costanza di azione al sopravvenire dell'affaticamento, in quanto è l'equilibrio che richiede il minore utilizzo di muscolatura all'ancoraggio.
2 Bilanciamento dinamico- Il bilanciamento dimanico è quello che influenza maggiormente (se non addirittura esclusivamente) l'uscita della freccia. Il baricentro dinamico non coincide con quello statico.
Per esempio Il baricentro dinamico non esiste nemmeno per i corpi fermi.
La massa dinamica non coincide con la massa dei corpi, La massa dinamica ( o da alcuni definita massa equivalente) è nulla per i corpi fermi.
Sia la massa che il baricentro dinamico compaiono con l'insorgere del movimento cioè con le accelerazioni o decellerazioni, per tornare ad annullarsi a velocità costanti.
La massa dinamica dipende dalla rapidità di risposta delle masse alle accelerazioni cioè e maggiore per i corpi rigidi. è importante quindi se i pesi sono posizionati prima o dopo un giunto elastico e quanto rigidamente sono connessi al riser tramite aste.
Se allontano un peso attraverso un'asta non è detto che la sua risposta dinamica sia maggiore in quanto aumenta la flessibilità dell'asta essendo più lunga.
Per controllare le rotazioni sul piano verticale (scalciare dell'arco) il parametro che si deve controllare è la quantità di masse rigidamente connesse al riser in alto rispetto a quelle rigidamente connesse in basso rispetto al punto di pressione.
Per un corretto bilanciamento dinamico sul piano verticale si può osservare se il doinker in cima all'asta centrale visto di traverso al rallentatore durante l'uscita della freccia si deforma piegandosi in alto in basso o per un bilanciamento corretto si comprime solamente in direzione di tiro segno che non ci sono rotazioni in atto di moto.
Il bilanciamento può esstere ricercato anche per le rotazioni sull'asse verticale ( destra sinistra) ma in questo caso più che ricercare un equilibrio impossibile per lo spostamento della cocca al rilascio credo sia meglio ricercare il massimo della massa dinamica per ridurre l'ampiezza dell'oscillazione che flette la freccia. Per aumentare la massa dinamica intorno all'asse verticale si devono aumentare e rigidamente collegare masse distanti dal punto di pressione.( sebra quindi che la scelta dello spine sia dipendente anche dal bilanciamento dinamico) Il baricentro dinamico deve essere sotto il punto di contatto del bottone per evitare spostamenti trasversali che spostino la punta della freccia durante i primi centimetri di strisciamento sul bottone.

Determinare il baricentro statico e la massa staticha e molto semplice e fattibile da chiunque con il metodo comunemente noto della doppia sospensione.
La massa dinamica e la posizione del baricentro dinamico sono impossibili da determinare con calcoli, dipendono dall'elasticità o rigidezza di ogni singolo centimetro di materiale che compone riser e stabilizzazione e dal suo relativo peso, dall'elasticità o rigidezza del braccio dell'arciere e ralativo peso.

Un dato certo pero lo si ha con l'osservazione del movimento dell'attrezzatura.
L'unico metodo percorribile è la sistematica l'osservazione ad alta velucità dei movimenti del Riser effettuando misurazioni fotogramma per fotogramma sui vari piani e verificando come gli spostamenti variano al variare delle masse e/o della rigidezza delle aste di collegamento. fino ad ottenere l'arco che disturba mento l'uscita della freccia.
L'esperienza di tiro conclude l'osservazione dando frutto agli sforzi tecnici.

Non vuole essere una lezione ma solo degli appunti su riflessioni fatte in un anno di pratica di tiro e studio sui materiali con il costante e fondamentale aiuto di Riccardo e di tutti Voi. Cio non toglie che possa aver scritto delle assurdità clamorose.
Dissentite pure, o aggiungete, nel brodo che gira nel pentolone tutto serve ad arricchire il gusto dell'apprendimento.
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GiBi
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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2010 10:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

ho visto che hai notato le mie foto
bella la tua "tesi" e conferma quello che pensavo : troppe variabili per impostare qualcosa di misurabile
per il tiller ho elaborato un mio sistema "fotografico" ma l'efficacia è poco dimostrabile visti i pochi punti che riesco a fare; avrebbe poco senso ai fini tecnici se facessi io delle prove cambiando dei paramteri
in pratica controllo solo che il parallellismo della punta dei flettenti con l'asse del riser si mantenga anche durante la trazione ........... nello stesso tempo vedo anche se il punto di incocco sale o scende verificando se la freccia mantiene o cambia l'angolo di circa 90° con riser
il problema che ho sollevato, e a cui Vittorio ha sicuramente dato un consiglio appropriato, è nato dal fatto che ho cercato spiegazioni sul punto di baricentro statico proprio prercè con l'eclipse ho la sensazione che a freccia scoccata l'arco "non sappia dove andare"; sembra rimanere in bilico tra ruotare in avanti e/o ruotare su se stesso ..... quasi come fosse bilanciato in mano (chiaro che poi cade in avanti ........)
è una sensazione strana per uno che fino a 3 anni fa tirava con l'Avalon
per ora ho fatto solo 50 frecce con la stabilizzazione consigliata da Vittorio
che l'arco cada in avanti non ci sono dubbi ............. mi sembra di avere anche raggruppato meglio; la sensazione è buona e l'idea è quella di fare le prossime 2 sere con questa stabilizzazione e poi tornare all'altra
ho appena ripreso a tirare e quindi non ho parametri confrontabili immediati

ciao
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Eddibart
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MessaggioInviato: Sab Gen 09, 2010 10:44 pm    Oggetto: Rispondi citando

Attenzione a non cadere nel classico errore di effettuare la trazione lentamente pensando che l'arco passi attraverso le stesse posizioni durante il rilascio in accelerazione della freccia.
Se cerchi l'esperimento di Riccardo "Ricfranz" riguardo al tiller ti accorgi come il laser punta verso direzzioni impossibili realizzabili solo in configurazione statica rirando con un paranchino. nella realtà la posizione degli elementi dell'arco è totalmente diversa.
il tiller differenziato in passato compensava la differenza di estensione/trazione/carico dei due flettenti superiore ed inferiore dovuta alla tresa con due dita sotto e uno sopra, nonchè alla rotazione tra le forze di inerzia che si scambiano arco e freccia durante l'accelerazione.
se in un video ad alta velocità tracci la direzione della fraccia in ancoraggio e la direzione di uscita noterai che le dur direzioni non coincidono.
La freccia si impenna di circa 3/4 gradi, il percorso della cocca è curvo concavo verso l'alto questa curva è seguita dai flettenti che tirano per l'appunto diversamente mentre il riser non ruota ma trasla.
I nuovi flettenti (parlo per esempio dei miei W&W Apecs Prime) sono marcati superiore e inferiore significa che di fabbrica hanno curve di trazione differenti gia calibrate e la casa indica tiller zero.
Per le regolazioni io ho seguito alla lettera quanto consigliato nell'arciere eretico e quello che mi continua a consigliare il mio riferimento Riccardo. I miei risultati non sono da record o primato ma sono superiori a qualsiasi speranza potessi avere quando ho iniziato.
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GiBi
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MessaggioInviato: Dom Gen 10, 2010 12:55 pm    Oggetto: Rispondi citando

forse mi sono spegato male
il mio controllo (si fa per dire) era solo stato fatto fotograficamente e non col sistema tipo "Ricfranz" ..... che sicuramente ha fatto una prova che può essere logica ma forse andrebbe fatta con l'arco in verticale visto che bisogna mettere in gioco la stabilizzazione che pesa e sicuramente influisce su tutto il movimento
poi logicamente ha ragione Vittorio che dice che è impossibile simulare la mano dell'arciere e quindi la prova in verticale è solo un'utopia fino ad oggi e lo sarà sempre visto che ognuno di noi ha delle minime differenze strutturali e di tecnica

ad ogni modo adesso cerco un fotogramma e se lo trovo lo posto tanto per farlo vedere, non dice nulla ma mi ha "garantito" che il tiller a ZERO con i miei flettenti mi dava un risultato in trazione buono misurato direttamente su di me !

ciao
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GiBi
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MessaggioInviato: Dom Gen 10, 2010 2:32 pm    Oggetto: Rispondi citando

......... ecco le 2 foto di esempio del controllo che ho fatto ..... tanto per vedere

ciao

http://www.flickr.com/photos/gabriele59/4261640801/sizes/l/

http://www.flickr.com/photos/gabriele59/4261641119/sizes/l/
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Eddibart
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MessaggioInviato: Dom Gen 10, 2010 11:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Chiaro il messaggio
Quelle che mostri sono le due posizioni iniziale e finale di trazione.
la differenza con l'esperimento di Riccardo e che una e in verticale e l'altra in orizzontale in orizzontale con fotografate anche posizioni intermedie.
In proporzione l'effetto del peso della stabilizzazione rispetto al carico dei flettenti non credo giustifichi la differenza di risultati.
So che l'arco di Riccardo dopo mille esperimenti che si è divertito a fare ha raggiunto un "equilibrio".
Non so dire però cosi su due piedi se il comportamento del tuo cioè senza rotazione del riser in trazione statica sia indice di un comportamento migliore o peggiore in accelerazione della freccia.
In effetti non immaginavo ci potesse essere tale differenza, sarebbe una curiosità vedere come si comportano i vari archi in tal senso.
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vittarco
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2010 9:25 am    Oggetto: Rispondi citando

Eddibart ha scritto:
.....".
Non so dire però cosi su due piedi se il comportamento del tuo cioè senza rotazione del riser in trazione statica sia indice di un comportamento migliore o peggiore in accelerazione della freccia.
In effetti non immaginavo ci potesse essere tale differenza, sarebbe una curiosità vedere come si comportano i vari archi in tal senso.


Mancherebbe solo che il riser cambiasse inclinazione tra situazione iniziale e finale e in accellerazione... L'obiettivo della stabilizzazione e' prorio fare in modo che cio' non avvenga, e rimanga lo stesso anche in rilascio e mentre la freccia viaggia verso l'uscita dall'arco...
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Eddibart
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2010 11:55 am    Oggetto: Rispondi citando

vittarco ha scritto:
Eddibart ha scritto:
.....".
Non so dire però cosi su due piedi se il comportamento del tuo cioè senza rotazione del riser in trazione statica sia indice di un comportamento migliore o peggiore in accelerazione della freccia.
In effetti non immaginavo ci potesse essere tale differenza, sarebbe una curiosità vedere come si comportano i vari archi in tal senso.


Mancherebbe solo che il riser cambiasse inclinazione tra situazione iniziale e finale e in accellerazione... L'obiettivo della stabilizzazione e' prorio fare in modo che cio' non avvenga, e rimanga lo stesso anche in rilascio e mentre la freccia viaggia verso l'uscita dall'arco...


Concordo assolutamente!!!

La riflessione che ne consegue è:
se Riccardo tra inizio trazione e fine trazione statica misura una rotazione del riser (specifico staticamente durante la trazione e non dopo il rilascio) e GiBi no, può essere che uno sia correttamente messo a punto come tiller e l'altro no, oppure questa differenza va ad essere compensata dall'impugnatura o in altri fattori?
Sul fatto che l'arco di Riccando ruoti staticamente (vedi foto del test in questo forum) e non dinamicamente durante il rilascio credo di poterci scommettere.
Ho letto che anche per il tiller si parla di statico e dinamico!
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vittarco
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MessaggioInviato: Lun Gen 11, 2010 9:22 pm    Oggetto: Rispondi citando

La prova di trazione statica corretta è quella fatta da GiBi, perchè solo introducendo grip e mano dell'arciere si puo' vedere come si comporta il riser tra inizio e fine trazione (e viceversa). Le prove statiche di tiller fatte su banco con un bel perno nell'incavo della grip sono semplicemente non corrette.
Le due supposte definizioni di tiller statico e di tilelr dimamico non sono neppure ... definite.
Sul tiller statico siamo forse tutti d'accordo: differenza tre corda e attacco flettente superiore meno la stessa misura per il flettente inferiore.
Ma come definite il tiller dinamico? Qualcuno mi sa dare una definizione?
Dovrebbe esere relativa alla differenza di velocità di spostamento del tip del flettente superiore rispetto a quello inferiore in chiusura. O cosa altro?
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L'ultima modifica di vittarco il Mar Gen 12, 2010 12:54 am, modificato 1 volta
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Eddibart
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 12:13 am    Oggetto: Rispondi citando

vittarco ha scritto:
...Dovrebbe esere relativa alla diferenza di velocità di spostamnto del tip del flettente superiore rispetto a quello inferiore in chiusura....

Esattamente quello che si trova in giro come definizione,
cito ad esempio una delle definizioni trovate:
"Ad una data posizione della carrucola, staticamente, la posizione del punto di incocco dipende solo dalla forza elastica delle molle. Questo normalmente viene denominato tiller statico. Se la carrucola viene tirata e poi lasciata per accelerare in avanti, la posizione del punto di incocco dipenderà anche da la massa delle molle, il momento di inerzia della carrucola e dalle proprietà elastiche della corda. La tensione della corda non sarà più la stessa dai due lati della carrucola. Questo comportamento è chiamato tiller dinamico.

Per l'arco che scocca la freccia il tiller più importante è quello dinamico. La massa e le proprietà rotazionali della freccia e il movimento delle componenti dell'arco interagiranno con il movimento del punto di incocco. (per es. la massa dei flettenti interagisce con l'accelerazione delle punte degli stessi)."


infatti le differenti velocità dei due tips portano di conseguenza alla traiettoria del punto di incocco relativamente al riser, di conseguenza relativamente al baricentro dinamico
il tiller statico definisce la posizione iniziale dei baricentri rspetto alla traiettoria del punto di incocco.
Varia forse la definizione del valore "tiller" ma il fenomeno che ne consegue è unico
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vittarco
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 1:01 am    Oggetto: Rispondi citando

Già, ma nel sistema arco "reale", i due flettenti sono praticamente due molle identiche identiche e a sistema tarato muovendo solo il punto di incocco, il riser risulta sempre allo stesso angolo sulla verticale, mentre i due flettenti si muovono a velocità diverse solo in funzione della loro distanza dall'incocco (grado di tensione delle molle) e la freccia viaggia sempre sulla stessa linea.
Quindi una definizione di tiller dinamico potrebbe essere... l'altezza del punto di incocco rispetto alla perpendicolare, ovvero l'angolo della freccia rispetto al riser.

Ma la domanda reale è "ma che ci frega di questo parametro?"
E la risposta è: "così sappiamo dove rimettere il punto di incocco quando cambiamo corda"
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Eddibart
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 9:53 am    Oggetto: Rispondi citando

vittarco ha scritto:
... i due flettenti sono praticamente due molle identiche identiche ...
.
Il ragionamento non fa una piega. Il risultato finale quello che conta e spingere la freccia deformandola meno possibile, correggimi se sbaglio.
Mi domando pero in riferimento alla Tua qui sopra, perchè i due flettenti sono marcati Upper e Lower, solo per una questione di adattamento di impronta sul riser, pensavo che fossero diversi anche come curva di carico Question e poi reagendo con la massa dinamica tutto si raddrizzava, sai cosa dice la W&W in proposito alle singole curve di carico dei flettenti?.

Risulta sempre più utile l'analisi dei fotogrammi ad alta velocità confrontando gli effetti sul movimento del riser al variare deii parametri uno alla volta, e i parametri sono molti.
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vittarco
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 11:41 am    Oggetto: Rispondi citando

I flettenti sono marcati Upper e Lower in base alle vecchie convenzioni secondo le quali quello con il libbraggio inferiore andava sopra,e così dovrebbe essere anche oggi e per tutti i fabbricanti.
Bisogna a questo punto avere un po' di nozioni su come vengono fabbricati i flettenti per capire bene il meccanismo eil percè due coppie di flettenti identiche non esisteranno mai.
Sintetizzando, comunque, dipende da quanti stampi si hanno per la stessa forma e lunghezza di flettenti. Normalmente dovrevvero esere selezionati e accoppiati solo i flettenti usciti dallo stesso stampo in tempi vicini, ma non è detto che avvenga sempre. Inoltre, i libbraggi anche di flettenti usciti in sequenza dallo stesso stampo possono essere lievemente diversi.
I flettenti prodotti in serie vengono "pressocotti" nei loro stampi, poi fresati a sagoma finale in base ai criteri di ogni singola azienda, quindi misurati e accoppiati entro la totlleranza stabilita. Se la fasica di un libbraggio e' 2# , ad esempio i 40# escono tra 39 e 41, pesati, e accoppiati entro probabilmente da 0,1 a 0,2 libbre, con quello di libbraggio inferiore che viene chiamato "upper".
In pratica, sono le tolleranze di produzione che determinano dove va in teoria il flettente, se sopra o sotto.
Ma siccome errare è umano, ogni tanto le due etichette sono al contrario.... e siccome le produzioni sono limitate in numero, ogni tanto la tolleranza di accoppiamnto va a farsi benedire...
Risultato: le due molle sono identiche in fase di progettazione, ma nulla garantisce che reagiscano allo stesso modo nella realtà della coppia che si riceve. Se a questo si aggiunge magari il fatto di farli lavorare in modo molto diverso regolando le precariche per un tiller statico lontano dallo zero e fuori anche dal tiller naturale della coppia, risulta garantito che i due flettenti lavoreranno in modo assolutamnte diverso e casuale in chiusura.
Non mi stancherò mai di ripetere che con tutte le variabili in gioco, andare pure a far lavorar ei due flettenti con angoli diversi rispetto al riser è cercarsi guai.
Tiller zero o al massimo inl naturale della coppia, e dimenticarsi la regolazione del tiller statico.

P.S.
Michel sta tirando con il flettente Upper sotto e quello Lower sopra.
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 1:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Per trovare il giusto tiller dinamico si possono sempre utilizzare le soluzioni proposte dal neo allenatore Stefano Ghedini Very Happy
http://www.arcosophia.net/database/autori/ghedini.htm
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giuliano
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MessaggioInviato: Mar Gen 12, 2010 1:29 pm    Oggetto: Rispondi citando

Usato il metodo sviluppato da Stefano per una coppia di Winex ed una coppia di ExtremeBF, ho ottenuto risultati analoghi :tiller positivo 1,0 mm +/- 0,5.
Il riser era sempre un FB.
Ho poi potuto sempre verificare la bontà della messa punto fatta col metodo di Stefano verificando la miglior resa ai 70 m. dovendo aumentare il bracing di 2 mm rispetto alla misura da computer, rispettivamente 23,5 cm per i Winex e 23,3 per gli ExtremeBF.
Ciao
Giuliano
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Ciao
Giuliano

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