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zorro
Luke
   
Italy
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Posted - 24/10/2005 : 10:14:52
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Ieri 23 ottobre si è svolta la prima Coppa Italia 3Dintenational Fitarco. La gara è stata organizzata dalla compagnia di Meda, sponsorizzata dalla SRT per i bersagli 3D. Dire che era una passeggiata è un puro eufemismo, tosta e dannatamente tecnica è il termine giusto, anzi, direi che era una gara alla “Fiarc” e di quelle toste, in più il tempo inclemente non l’ha per nulla facilitata. I ragazzi di Meda, che sono dei “mezzi e mezzi” nel senso che molti fanno sia Fiarc che Fita, hanno tracciato un percorso veramente impegnativo, forse esagerato per qualcuno, normale per qualcun altro. Non si potrà certo dire che la Fitarco fa dei 3D ridicoli, chi c’era potrà confermare. Ho visto tanti arcieri (120, il massimo possibile) tanti dei quali che incontro solo in gare Hunter+Field e altri che incontro solo in gare Fiarc, ero molto contento. Erano molto contenti anche Scarzella, Poddighe e Gotelli, sia per l’affluenza che per come è andata la manifestazione, lo erano anche perché c’era Fedeli, magari riusciranno….magari. Dalle loro indiscrezioni c’è speranza in un Europeo 2006, di un Italiano 2006 e sicuramente di un Mondiale 2007 in Ungheria. Per quanto riguarda classifiche e piazzamenti, gli articoli che usciranno sulle riviste Arcieri e Arco daranno soddisfazione, io mi limiterò a dire quello che penso sia da rivedere. Per motivi meteorologici hanno deciso di prendere per gli assoluti (shoot-off) solo i primi 4 di ogni categoria, il che ha falsato e reso poco avvincente il finale (per il pubblico) credo che 6 siano e rimangano il numero giusto. La tracciatura degli assoluti, come al solito, è stata fatta con la logica dell’H+F, mentre la logica degli shoot-off è completamente diversa, credo che bisognerà istruire organizzatori e arbitri su come “tracciare” le finali. Per i “curiosi” gli shoot-off” Devono essere messi in maniera che tutte e 6 le piazzole siano vicine e visibili da un unico punto d’osservazione, deve essere privilegiato il pubblico piuttosto che la tecnicità del tiro, che comunque opportunamente studiato diventa tutt’altro che banale ( Francia ’03 insegna). L’anno prossimo ci sarà sicuramente la seconda edizione, spero vivamente di andare ancora a podio, magari con un metallo un po’ più prezioso.
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